Rendi la tua casa sicura con un impianto d’allarme a norma

Rendi la tua casa sicura con un impianto d’allarme a norma

Oct 17, 2018

Come rendere la tua casa sicura. Guida alla realizzazione di un impianto d’allarme a norma.

– Quali sono le principali linee guida normative per la corretta progettazione e realizzazione di un impianto antifurto a norma?
– Come sviluppare al meglio la delicata fase dell’analisi del rischio?
– Come identificare correttamente il grado di sicurezza?

A queste e ad altre domande cercheremo di rispondere in questo articolo. Prima di qualsiasi altra cosa, però, diamo uno sguardo alla normativa che regola l’installazione degli impianti d’allarme.

Impianti antifurto. La normativa di riferimento

Quando si decide di installare un impianto antifurto ci si aspetta che questo sia fatto a regola d’arte. È, quindi, necessario conoscere la normativa applicabile in questo campo per capire se l’impianto risponde alle norme imposte dalla legge.
Per la valutazione di apparecchiature di allarme antintrusione, si deve fare riferimento alla Normativa nazionale CEI 79-03 “Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione” che prende in considerazione l’intero impianto e lo specifico luogo di installazione in cui opera.
La normativa ha lo scopo di descrivere la progettazione, la realizzazione, il collaudo e la manutenzione degli impianti di allarme antintrusione e rapina in modo da stabilire i criteri adatti ed evitare al minimo gli allarmi non conformi.

Analisi del rischio

L’analisi del rischio è alla base di ogni progettazione ed è la fase che quantifica, in modo oggettivo, l’entità del rischio in base a parametri come la destinazione d’uso del sito, valore dei beni da proteggere e rischi e pericoli dell’utenza.
L’analisi classifica quattro gradi di rischio: più elevato è il rischio, più si presume sia alta la capacità dei soggetti che tenteranno l’intrusione.
Grado 1, rischio basso: si prevede che gli intrusi abbiano una scarsa conoscenza degli impianti di sicurezza e dispongano di una limitata gamma di attrezzi facilmente reperibili.
Grado 2, rischio medio-basso: si prevede che gli intrusi abbiano una scarsa conoscenza degli impianti di sicurezza ma utilizzino una gamma generica di utensili
e strumenti portatili.
Grado 3, rischio medio-alto: si prevede che gli intrusi abbiano una discreta conoscenza degli impianti di sicurezza e dispongano di una gamma completa di
strumenti e di apparecchi elettronici portatili.
Grado 4, rischio alto: si prevede che gli intrusi abbiano le capacità e le risorse per pianificare in dettaglio un’intrusione o una rapina e che dispongano di una gamma completa di attrezzature, compresi i mezzi di sostituzione dei componenti di un impianto antintrusione.

Ubicazione del sito

Un altro fattore determinante, nell’ambito dell’analisi del rischio, è rappresentato dall’ubicazione del sito da proteggere e dalla sua conformazione. Nello specifico, è necessario valutare i seguenti aspetti:
– se l’abitazione è isolata o vicina ad altre;
– il piano in cui è ubicata l’abitazione;
– se l’abitazione è posizionata in una via privata distante da strade ad alto scorrimento;
– se l’esterno dell’abitazione è ben illuminato;
– quali sono i possibili varchi di accesso (porte/finestre, lucernari, vani tecnici, bocche di lupo);
– quali sono le protezioni di sicurezza passiva disponibili (serrature, blindature, grate).

Livelli di prestazione

La norma CEI 79-3 identifica inoltre diversi gradi di sicurezza dei componenti mediante una classificazione in livelli relativamente al tipo di impianto alle connessioni ed ai componenti. Il livello di prestazione dell’impianto può essere determinato utilizzando due metodi: tabellare e matematico.
L’impianto viene analizzato nei suoi 3 sottosistemi che lo compongono: sottosistema rivelatori , sottosistema apparati centrali e opzionali e sottosistema dispositivi di allarme. Utilizzando una tabella specifica è possibile risalire direttamente al livello di prestazione di ciascun sottosistema in funzione del grado di sicurezza, del tipo e della disposizione dei componenti.

Fattori di influenza

Infine, nel sito di installazione è importante verificare l’eventuale presenza di fattori ambientali che possono influenzare il normale funzionamento del sistema antintrusione. Possono essere disturbi elettromagnetici generati da particolari siti industriali, linee elettriche ad alta tensione, antenne di trasmissione e ponti radio. I fattori ambientali possono essere anche locali, generati, ad esempio, da colonne di scarico acqua, movimento di ascensori, forti flussi di persone, movimento di automezzi, impianti di riscaldamento, impianti di condizionamento, oggetti sospesi (tende, cartelli) e corpi illuminanti.

Infine, per un impianto a norma è necessaria la dichiarazione CE di conformità che garantisce che il prodotto è conforme alle direttive europee applicabili in materia di impianti antifurti.
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